Gli eventi intorno alla locanda “Walliserkanne” a Zermatt (Svizzera) ci hanno profondamente scosso e fatto riflettere.
Non si tratta di sapere se l’iniziativa Animap è giusta, ma se la Svizzera è davvero ancora uno stato costituzionale? Quando i politici e i rappresentanti legali, sulla base di misure e ordinanze senza una base legale, aggrediscono fisicamente, feriscono e privano i loro simili della loro libertà, allora hanno davvero abbandonato lo stato di diritto e abbandonato il popolo all’arbitrio politico. I nostri pensieri sono con la famiglia imprigionata illegalmente.
A tutti coloro che sono stati complici di questa azione contro l’umanità, diciamo senza mezzi termini: “Vergognatevi!”.
Cosa cambia?
La constatazione che la Svizzera ha finalmente lasciato la strada dello stato di diritto ci ha spinto a cambiare le “condizioni” di partecipazione all’annuario aziendale ANIMAP. Ora tutti quegli imprenditori che sono critici o addirittura contrari alle misure politiche dei nostri governi possono essere elencati su ANIMAP. Nessun imprenditore dovrebbe mettersi in una zona grigia facendo questa dichiarazione. Perciò, d’ora in poi, ci asterremo dal fare una “promessa” di non effettuare alcun controllo dei certificati. Invece, le aziende partecipanti esprimono chiaramente che effettueranno questi controlli solo sotto costrizione e contro la loro libera volontà.
In questo modo, stiamo aprendo la strada a tutti coloro che finora si sono astenuti dal partecipare per paura di rappresaglie.
Vediamo quanti siamo veramente. Clicca qui per andare direttamente alla registrazione.
Elia dice
Dicono così perché al telefono non si sa chi potrebbe esserci all’altro capo.
Di persona è più facile valutare con chi si ha a che fare.
Se invece fanno discriminazione anche sul posto allora segnalateceli che provvederemo a eliminarli.
Esther dice
Confermo che c’è un locale registrato sulla mappa a Torino che lo chiede, non è una dichiarazione rilasciata per telefono, ma verificata di persona. Il locale sarebbe da togliere dalla mappa si tratta di Arsenico
MC dice
Confermo che ci sono locali che chiedono il GP di persona, nella mappa di Terni (Umbria) bar “l’Angolo”.
Il locale sarebbe da togliere.
Caterina Buluggiu dice
L’unica cosa che chiedo ai miei clienti quando arrivano da me per portarmi strumenti da manutenzionare, o passano a ritirare strumentazione, è:
Come va?
E quando vedo le loro faccine sconsolate, dico: sù, coraggio, vedrai che passerà, vogliamoci bene.
E loro vanno via felici.
Un abbraccio a tutti, non potranno distruggerci mai.
Noi siamo tutti come canne al vento, ci pieghiamo, ma non ci spezziamo.
(Io neppure mi piego, anche perchè sennò resto bloccata!)
Caterina 🙂
Marco dice
Carissima ANIMAP,
sarebbe opportuno che venisse pubblicato anche nel vostro sito il modulo dell’Avvocato Francesco Cinquemani.
Basta che l’esercente/commerciante lo spedisca via PEC al ministero della salute e automaticamente (fino a che non ci sarà risposta) non dovrà controllare nessun GP (Carta Verde).
https://liberopensiero2019.blogspot.com/2022/01/nessuno-puo-chiedere-il-green-pass.html?m=1#.Yga-xtLSLIW
Si tratta di chiedere l’autorizzazione a trattare dati sanitari (non la daranno mai!!!), quindi in attesa della risposta non si controlla, perché non si è autorizzati.
Se vengono Polizia o Carabinieri, il negozio è in regola, basta far vedere la PEC inviata e comunicare si è in attesa dell’autorizzazione.
PS: l’autorizzazione, che è nominativa, non ce l’hanno nemmeno le forze dell’ordine !
Marco dice
A completamento di quanto scritto sopra.
Una volta inviata la PEC, il negoziante/datore di lavoro/esercente, può mettere un cartello fuori della porta:
QUI NON SI CONTROLLA IL GP,
SIAMO IN ATTESA DI ESSERE AUTORIZZATI DAL MINISTERO DELLA SALUTE
francesca dice
come facciamo a segnalare luoghi che controllano il pass iscritti al vostro sito?